Il Cavaliere dalla Splendente Armatura

Ti ho cercato goffamente oggi, in modo impulsivo, senza pensarci bene, come a volte faccio, sbagliando, ovviamente.

Non ti ho trovato infatti.

Mi dispiace immensamente anche perché avrei voluto abbracciare forte Zena in questo giorno così penoso.

Avrei voluto essere lì.

Ho girato, girato, girato a destra e a sinistra, con la mia auto obbediente dal navigatore muto.

Sono arrivata troppo tardi, eri in un altro luogo che avevo passato 40 km. prima.

L’avessi saputo…l’avessi chiesto! A quasi 55 anni sono ancora così sciocca a volte!

Sono fatta così Lino, porta pazienza, tu sei un uomo buono e comprensivo:

Il Cavaliere dalla splendente armatura.

 

Lo sarai sempre per me.

 

Mentre tornavo a casa avvilita e assorta e continuavo a girare e a girare a destra e a sinistra ormai senza fretta, mi veniva alla mente la mia insegnante di pilates, Elisa, che spesso recita: con l’ombelico risucchiato, snocciolate le vertebre una alla volta, lentamente…

 

Ho pensato a Nonno Nello scomparso il 10 agosto del ’73, Claudio ucciso il 29 maggio dell’85, Nonna Maura che si chiamava Mildrede ma non le piaceva, spirata il 5/10/2005, il mio cuore di pelo morta il 1/06/2008, Carlo stroncato da un infarto il 10/06/2008, Primo stessa sorte il 16/3/2010, Emilio, stesso anno il 10 settembre, il babbo in un soffio è volato via il 20/12/2011, Elis il 20/11 dello scorso anno e ora tu Lino, il Cavaliere.

Ho snocciolato piano piano le mie vertebre, come dice l’Elisa, la spina dorsale del mio sentire, perché ciò che sono ora lo devo anche a loro, anche a te Lino, che ti ho visto sì poche volte, tuttavia assieme alla tua dolce compagna di vita, mi hai accolta con affetto nella vostra splendida casa e nella vostra vita e mi avete insegnato tanto, soprattutto a credere nell’amore vero e ad avere fiducia in un futuro migliore.

Siete sempre stati e sarete sempre un faro per me, un meraviglioso esempio da seguire.

Ti avranno pianto in tanti oggi, ne sono certa, come tanti ti piangeranno per tutta la loro vita perché hai lasciato un vuoto incolmabile, ma hai lasciato in eredità altrettanto amore, intelligenza e forza che saranno l’insostituibile sostegno per coloro che hai amato.

Mi dispiace che Enrico non ti abbia conosciuto.

Ti voglio bene.

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